Adorazione Aprile 2012

ADORAZIONE DOMENICA 22 APRILE 2012

“Domenica insieme…”

 

“L'amante non entra nel regno dell'amore con la gioia sprizzante di aver finalmente trovato il coronamento di tutti i suoi desideri, ma vi entra invece umiliato, ammutolito, perché l'amore ha superato non solo ogni sua aspettativa, ma persino lui stesso.

Gli tocca sopportare l'insopportabile: la presenza dell'amore.

E si direbbe ben poco volendo designare questa insopportabilità con il nome di beatitudine, di estasi d'amore.

L'amore infatti è troppo grande, e in questo troppo è incluso un che di doloroso noto soltanto a chi ama, ma che è l'acuto strale e la spina nel fianco di ogni felicità spirituale.

Come pure si direbbe ben poco ascrivendo questo dolore alla povertà della nostra risposta e alla disillusione che si prova considerando la miseria di quanto si ha da offrire, dato che anche nella più totale dedizione non si presenta nulla di veramente degno dell'amore.

Infatti, l'amore troppo grande non trabocca soltanto in relazione all'io, cioè alla persona che esso benefica; un io più grande, più degno, non arriverebbe mai a eguagliare il suo incontenibile straripare; tale proprietà è insita nell'amore stesso, il quale, confrontato con se stesso, risulta troppo grande, e chiunque venga colpito dalla sua meraviglia e travolto dalle sue ondate deve necessariamente, di fronte alla sua strapotenza e alla sua radiosa vittoria, cadere in adorazione.

Tutti gli elementi dell'adorazione che dovranno esser esposti in seguito, non si possono più scindere da questo tessuto connettivo essenziale.

Non sono che percettibili lineamenti all'interno di una luce tanto forte che non si può fissare”.

Hans Urs Von Balthasar

 

“Quando si scopre che la mente rientra nella competitività si dovrebbe dedicare un periodo vuoto alla meditazione, interrompendo in tal modo il circolo vizioso del ruminare e calandoci nella profondità della nostra anima.

Laggiù ci troveremo con Colui che esisteva prima di noi, che ci amava prima che potessimo amare, e che ci ha donato l’individualità prima che fossero possibili i paragoni.

Con la meditazione giungeremo alla conferma che non siamo creati dagli altri, ma da Dio, che non saremo giudicati per ciò che siamo di fronte agli altri ma per come adempiremo la volontà di Dio”.

Henri J. M. Nouwen

 

“Questo contrasto tra coraggio teologico e prudenza politica continuamente ritorna anche nella vita della Chiesa.

La prudenza politica ci conduce ad essere sempre molto attenti alle circostanze, alle situazioni, a quello che gli altri possono dire, all’interpretazione che si darà delle nostre parole e dei nostri gesti.

Per certi versi è necessaria ma non fa, come tale, camminare la Chiesa.

Dovremmo chiedere spesso a noi stessi: Ciò che sto facendo è frutto di coraggio, con prudenza spirituale e teologica, oppure è frutto di prudenza politica che non vuole rischiare?

Le due posizioni non sono contrarie al punto da non potersi conciliare, ma se si ha solo, come ispirazione, la prudenza politica, la Chiesa resta ferma, si difende e non fa altro.

Se non interveniva Davide, gli uomini di Saul sarebbero rimasti immobili per sempre di fronte alle forze di nemici.

E’ Davide che rompe l’immobilità buttandosi al di là di ogni calcolo umano, disprezzando la paura irrazionale, sapendo che il Signore può tutto.

Egli non prende il posto di Saul, però Saul deve capirlo, se vuole uscire dall’immobilità”.

cardinal Carlo Maria Martini

 

“Gesù non accusa Giuda, non lo nomina nemmeno, egli svela la menzogna. Propone la verità. Ciò che si contrappone alla decisione dell’assassinio”.

fratel Christophe monaco trappista a Tibhirine martire

 

“Perché sei venuto qui?

Ma questa è una di quelle domande che dovremmo porci continuamente nel corso della nostra vita cristiana: Cosa stai facendo qui?

Perché sei venuto qui?

Non che sia una domanda di cui non conosciamo la risposta, ma tendiamo a dimenticarla.

E’ una domanda che ci mette davanti un significato e un'urgenza nuovi, man mano che avanziamo nella vita”.

Thomas Merton monaco benedettino trappista

 

“Se la divina e adorabile Provvidenza vuole lasciarvi nello stato in cui vi trovate, bisogna volere ciò che essa vuole e abbandonarvi ad essa.

Noi siamo spinti a questo dalla nostra fede e dobbiamo adorare continuamente i disegni di Dio su di noi.

Se poi desiderate uscire da questo stato per cercare delle consolazioni, dovete temere che questo sia per cercare la vostra propria consolazione, piuttosto che il Dio delle consolazioni”.

san Giovanni Battista de la Salle

 

“Se ami una persona liberala”.

                                   Sting

 

“Per diventare interamente me stesso, io devo prendere congedo da un’immagine di Dio che mi costringe all’interno di un determinato schema.

Devo staccarmi dall’immagine del Dio perfetto, del Dio rigido, duro di cuore, affinché in me acquisti spazio il Dio della vita, e possa determinare la mia vita”.

Anselm Grün monaco benedettino

 

“A determinare la qualità della nostra vita in comune non è ciò che abbiamo, ma l’uso che facciamo di quello che abbiamo.

suor Joan Chittister monaca benedettina