Adorazione Novembre 2010 (seconda)

 

 

Malanghero, novembre 2010

Mese dei Santi

 

TRACCIA  DI  RIFLESSIONE  PER  L’ADORAZIONE

 

“Noi di tutti i santi celebriamo con gioia la festa.

Sono infatti un dono di Dio, un aiuto alla nostra debolezza, un esempio di virtù e un sostegno alla nostra fede”.

san Leone Magno papa

 

Vocazione universale alla santità

Dalla costituzione “Lumen Gentium” (al numero 40) del Concilio Vaticano II.

          Il Signore Gesù, Maestro e Modello divino di ogni perfezione, a tutti e ai singoli suoi discepoli di qualsiasi condizione, ha predicato la santità della vita, di cui Egli stesso è autore e perfezionatore: “Siate dunque perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste” (Mt 5, 48).

Mandò infatti a tutti lo Spirito Santo, che li muova internamente ad amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutta la mente, con tutte le forze ad amarsi a vicenda come Cristo ha amato loro.

I seguaci di Cristo, chiamati da Dio e giustificati in Gesù Cristo secondo il disegno e la grazia di Lui, nel Battesimo della fede sono stati fatti veramente figli di Dio e compartecipi della natura divina, e perciò veramente santi.

          Essi quindi devono, con l’aiuto di Dio, mantenere e perfezionare, vivendo, la santità che hanno ricevuta.

Li ammonisce l’Apostolo che vivano come si conviene a santi (Ef 5, 3), essi rivestano, siccome si conviene a eletti di Dio, santi e diletti, di sentimenti di misericordia, di bontà, di umiltà, di dolcezza e di pazienza, ed abbiano come frutti dello Spirito la santificazione.

 

Un giorno, un santo…

Un giorno, un santo si fermò in mezzo a noi.

Mia madre lo vide in cortile, mentre faceva capriole per divertire i ragazzi.

“Ah, costui è veramente un santo”, mi disse, “figlio mio, vai da lui”.

Egli mi pose una mano sulla spalla e mi chiese: “Mio caro, cosa vuoi fare?”

“Non lo so”, gli risposi; “Che cosa volete che io faccia?”

“No, devi essere tu a dirmi che cosa avresti voglia di fare”.

“Oh, a me piace giocare”.

“E allora, vuoi giocare con il Signore?”

Non seppi cosa rispondere; allora il santo soggiunse: “Se tu riesci a giocare con il Signore, farai la cosa più bella che si possa fare.

Tutti prendono Dio talmente sul serio da renderlo mortalmente noioso… Gioca con Dio, figliolo.

E’ un compagno di gioco incomparabile”.

Jalaleddine Rumi

 

 

Per chi si sente arrivato…

Chi pensa di essere arrivato ha smarrito la strada, chi ritiene di aver raggiunto la meta l’ha mancata, chi immagina di essere santo è un demonio.

Una parte importante della vita spirituale è costituita dall’anelito, dall’attesa, dalla speranza, dalla aspettazione.

A lungo andare un po’ di penitenza volontaria diventa indispensabile per aiutarci a ricordare che non ci siamo ancora realizzati.

Una bella critica, una giornata frustrante, lo stomaco vuoto e gli occhi stanchi possono aiutarci a risvegliare l’attesa rendendo più profonda la preghiera: Vieni, Signore Gesù, vieni.

Henri J. M. Nouwen

 

Frammenti

“Non ci vuole molto ad ascoltare nella nostra lingua. La vera santità presume la capacità di ascoltare nella lingua dell’altro”.

suor Joan Chittister monaca benedettina

 

“L’unico modo per essere felici consiste nell’essere santi”.

                           Paolo Villaggio (attore comico, ateo)

 

“Chiunque rompe le catene della falsità e si sforza, anche senza riuscirvi, di essere autentico davanti a Dio e al proprio io più profondo, compie per il mondo più di quanto potrebbe fare persino un santo nella politica (ammesso che un tale miracolo, di un santo in politica, possa realizzarsi in quest’epoca)”.

Thomas Merton

 

“Il segreto è la quotidianità che sembra nascondere gli atti eroici della vita, che sembra banalizzare tutto mentre contiene la chiave della santità umile, nella vita comunitaria, nella vita familiare, nella vita della parrocchia.

Anche al di là degli aspetti clamorosi c’è il segreto della quotidianità nascosta in cui Dio abita.

Carlo Maria Martini, vescovo

 

“La regola di fede, oggi come ieri, non è costituita dalle scoperte (vere o ipotetiche che siano) sulle fonti e sugli strati biblici, ma dalla Bibbia come sta, come è stata letta nella Chiesa, dai Padri a oggi.

E’ la fedeltà a questa lettura della Bibbia che ci ha dato i santi, spesso illetterati e comunque spesso inesperti di complessità esegetiche.

Eppure, sono loro quelli che meglio l’hanno capita.

cardinal Joseph Ratzinger, poi papa Benedetto XVI

 

Vivere alla presenza di Dio, è vivere in purezza di cuore, in un unico orientamento di pensiero e in accettazione totale della sua volontà. In realtà questo richiede una scelta, una decisione e un grande coraggio. E’ un segno di santità vera.

Henri J. M. Nouwen