Adorazione Febbraio 2016

ADORAZIONE DEL MESE DI FEBBRAIO 2016

inizio della quaresima

 

          “Dedicatevi con il vostro cuore e con la vostra anima alla ricerca del Signore, vostro Dio”.

1 Cronache 22, 19

 

Il signore nostro Dio ci conceda di non considerarci mai degli arrivati, ma persone in cammino verso noi stessi, verso di lui e verso gli altri; smuova il nostro cuore e tutta la nostra vita nella continua ricerca di Lui.
E allora sarà vita, perché il Signore è la vita, e allora sarà verità perché il Signore è verità e sarà chiara la via, perché il Signore è via.

 

          “…Stando sempre davanti al Signore…”

                                       1 Cronache 23, 31

 

E’ il tema che la nostra piccola comunità si è data per questo anno pastorale, tema che ha radici profondissime nell’Antico come nel Nuovo testamento.
Chiediamo al Signore che, giorno dopo giorno, passo dopo passo, ci guidi nell’apprendere questa squisita arte umana e quindi spirituale.

 

          “Il Signore scruta tutti i cuori e conosce ogni intimo intento: se lo cercherai, ti si farà trovare”.

1 Cronache 28, 9

 

Ancora una volta la Sacra Scrittura ci ripresenta e ci ripropone il tema del “Cercare” il Signore.
Un’antica poesia egizia d’amore fa dire a un ragazzo rivolto alla sua amata: “Vorrei avere cento occhi per averti sempre davanti al mio sguardo”, questo è lo sguardo che Dio, eterno amante, rivolge a noi.

 

          “Davide disse a Salomone, suo figlio: Sii forte e coraggioso; mettiti al lavoro, non temere e non abbatterti, perché il Signore Dio, il mio Dio, è con te.
Non ti lascerà e non ti abbandonerà finché tu non abbia terminato tutto il lavoro per il tempio del Signore”.

1 Cronache 28, 20

 

Io sono il tempio del Signore e la quaresima, in vista della Pasqua, può essere uno strumento per un tempo e una fase di costruzione.
Con questo pensiero nel cuore chiediamo al Signore che possa benedire il nostro cammino quaresimale.

 

Per l’adorazione breve proposta la sera di mercoledì, dopo l’imposizione delle ceneri, suggerisco di portarsi la Bibbia e pregare sul testo biblico di 1 Cronache 29, 10-17.

 

DAGLI SCRITTI DEI SETTE MONACI MARTIRI A TIBHIRINE

 

          I cristiani, almeno in Occidente, hanno perso la nozione di digiuno, e addirittura della semplice astinenza, fino al punto di vedersela confiscata da cure dispendiose o da scioperi della fame.
Questi ultimi sono d'altronde spettacolari e a volte efficaci, solo in ambienti benestanti ed economicamente tranquilli (a meno che non si possieda la notorietà pubblica di un Gandhi).

Se ne potrebbe forse fare la propaganda in Sudan o in Somalia in periodo di siccità e di estrema carestia?
E quale insegnamento sulla quaresima o il ramadan si potrà dare ai bambini di questi o altri paesi che chiedono il pane ai crocicchi delle strade senza che nessuno gliene possa dare (cfr. Lamentazioni 2, 11-12)?

 

          Giustizia è trovarsi insieme umilmente a fianco dei più poveri, camminando per un po' in situazione di privazione. Si rinuncia per condividere.
E benedette quelle organizzazioni che accettano di essere il tramite consapevole di questi piccoli passi di gratuità nella direzione di un nuovo equilibrio!

 

          Il mio amico Mohammed non mi diceva forse un giorno: “Il ramadan? Vuoi sapere cos'è? E’ un dono di Dio per attirarci a sé!”.
E aggiungeva: “I doni di Dio non sono sempre facili”.

“Innalzato da terra, attirerò tutti a me” (Gv 12, 32): questa parola di Gesù riempie di significato la nostra quaresima. Qui e là, il segreto di un’attrazione...

 

          Dovremo ricordare il messaggio fondamentale per chi vuole parlare della croce: stare là, in silenzio, come Maria, con le braccia distese per offrire tutto, gioie e sofferenze insieme, per accogliere tutto, spada e gloria nel contempo.
Tutto quello che fa della croce il luogo del nostro incontro con Gesù.

 

Dal messaggio dei superiori maggiori delle congregazioni religiose presenti in quel tempo di pericolo in Algeria:
Nonostante le nostre fragilità, siamo convinti di dover resistere.

Proprio per questo, misuriamo sempre meglio il valore di quelle relazioni che continuano a offrirsi a noi, giorno dopo giorno: relazioni semplici con gente semplice, al di là degli orientamenti politici.
L’Islam in esse assume un volto capace di arricchire la nostra esperienza di Dio e dell’uomo...
Ci sappiamo convocati alla verità di un itinerario spirituale: lasciarci scavare per acquisire la disponibilità di un cuore povero che può offrire solo la sua fedeltà di oggi; lasciarci pervadere dalla benevolenza di Dio per questo popolo che soffre; e lasciarci provocare anche noi, attraverso la prova, a un sovrappiù di umanità, tra noi innanzitutto, per contribuire a esorcizzare la violenza esercitando semplicemente il ministero di vivere, e di vivere insieme.
Pasqua è l’invincibile speranza di quello che Dio vuole fare per tutti gli uomini.
E’ anche il tempo del rendimento di grazie per tutto quello che si compie in noi e attorno a noi.